È necessario effettuare un’ecografia mammaria all’anno per monitorare lo stato delle protesi, e
con un radiologo dedicato alla senologia. La mammografia non fornisce indizi precisi sul questa
forma di patologia. L’ecografia in questo ambito è invece più specifica poiché può individuare
un’eventuale raccolta fluida intorno alle protesi, che costituisce, se è di modesta entità, un
fenomeno abbastanza frequente come reazione dell’organismo ad un corpo estraneo e può essere
presente fin dalle prime fasi postoperatorie. Se il fluido però compare a distanza di almeno un
anno dall’operazione, è consistente, e non è presente una condizione di infiammazione, è
necessario provvedere all’aspirazione del liquido stesso che va esaminato così come previsto dal
percorso diagnostico e terapeutico dal Ministero della Salute. Va infatti eseguita una accurata
analisi citologica, inclusa la ricerca delle cellule CD30 di cui tanto si parla nei forum online, oltre a
molti altri marcatori. È pertanto consigliabile affidarsi ai centri di senologia detti anche Breast Unit.